L’internazionale dell’orrore
Nella notte fra domenica e lunedì un migrante gambiano – Yusupha Joof, di 35 anni – è morto in un incendio nella baraccopoli “Torretta Antonacci” di Rignano Garganico, in provincia di Foggia.
Nella giornata di ieri 46 migranti sono stati ritrovati senza vita a bordo di un camion abbandonato a San Antonio, in Texas, fra loro anche 4 bambini. Si ritiene che tutte le vittime siano morte asfissiate anche a causa del grande caldo.
A Melilla, l’enclave Spagnola in Marocco, venerdì, 37 migranti subsahariani sono morti mentre cercavano di scavalcare la recinzione ed entrare in Europa. I loro corpi senza vita o agonizzanti, impilati uno sull’altro ai piedi di quella stessa recinzione, sono stati vigilati per ore da un cordone di gendarmi marocchini in assetto antisommossa.
Certe volte sembra esserci una specie d’internazionale dell’orrore che ha il solo obiettivo di distruggere sogni, bloccare speranze. Spezzare la vita a chi, semplicemente, ha provato a costruirsi un futuro migliore.