Settembre. Le parole del pane: spreco.
Con la ripresa di tutte le attività, a settembre riprende anche la nostra programmazione culturale. Quest’anno abbiamo deciso di tenere un tema unico che faccia da orizzonte a tutti gli eventi: questo tema è il pane. Non esclusivamente il pane in quanto cibo, ma il pane in quanto immaginario.
Del resto fare pane, metaforicamente parlando, è quello che abbiamo sempre fatto. Da sempre incoraggiamo processi di trasformazione in coloro che sosteniamo, dosando bene ingredienti diversi – accoglienza, ascolto, accompagnamento – impastandoli insieme. Attendiamo poi con pazienza gli effetti del nostro lavoro, consci che non sempre il risultato finale è quello che attendevamo. Ecco perché fare il pane è un gesto che c’interpella.
“Le parole del pane” è un percorso a tappe fra quei temi – una tappa al mese, da settembre a giugno – guidati dalle parole che quei temi incarnano. Per quanto riguarda settembre la parola è SPRECO e attorno ad essa è costruito l’evento del 21 settembre.
Il pane quando cadeva per terra si raccoglieva e si baciava, buttarlo era peccato, la cucina tradizionale è piena di ricette per non sprecarlo. Ora in Italia vengono buttati 13 mila quintali di pane al giorno. E non si tratta solo del pane. Definiscono la nostra la “società degli sprechi”: pane, cibo, oggetti, esistenze. Ciò che non è conforme a certi standard è superfluo, dunque escluso. Ma questa non può essere la regola, ecco che ciò che è “finito fuori” va recuperato, riabilitato, risocializzato. Di qui il nostro impegno.
