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Il viaggio di #solidandoperlucraina: giorno 3

Stamattina ripartenza per l’Italia. Un gruppo è partito all’alba, un altro, avendo dei van per il trasporto persone, ha deciso di passare per il centro commerciale diventato centro profughi a Przemsyl, per offrire eventualmente un passaggio per Milano a famiglie in fuga, che avessero avuto un posto dove andare una volta a destinazione.

Nessuna famiglia era in partenza per l’Italia, eppure un pezzettino di quel posto ce lo siamo portati dietro: l’impatto è stato fortissimo. Una distesa di brandine, coperte, bagni chimici, mense da campo. Un brulicare di poliziotti, volontari, sanitari, e poi centinaia di donne, bambini, anziani, dai volti provati, in attesa di decidere cosa fare del proprio destino. O semplicemente alle prese con il fatto di doverlo accettare.

La verità è che saremmo voluti tornare da questo viaggio con le idee più chiare, invece solo un sacco di domande aperte, e un’unica certezza: a tutti i rifugiati ucraini arrivati in Italia adesso bisognerà dare delle risposte che vadano oltre l’emergenza. Ed è convinzione anche delle altre realtà che abbiamo incontrato in questa esperienza, con cui ci siamo confrontati e con cui possibilmente avvieremo collaborazioni. Perché di realtà attive ne abbiamo trovate davvero tante.

Ieri in prossimità del check point per entrare in Ucraina abbiamo trovato una fila interminabile di camion, van, furgoni, tir, carichi di aiuti umanitari, tutti incolonnati, in attesa di accedere alla zona neutrale oltre il confine.

C’erano state delle esplosioni nei pressi di Leopoli, si vedeva ancora il fumo in lontananza, così i soldati centellinavano per cautela gli ingressi.

Erano centinaia di mezzi provenienti da decine di Paesi diversi e guardandoli, con le loro bandiere di provenienza attaccate sui cruscotti, abbiamo avuto la sensazione di essere finalmente di fronte all’unione europea. Anzi, di fronte all’unità europea, rappresentata dalla sua componente migliore.

L’idea di essere stati parte di questa Europa, di aver fatto il nostro pezzettino, grazie al vostro aiuto, è stata un’idea che ci ha reso felici pur in mezzo a tanta tristezza. Grazie!