“Com’eri vestita?” Una mostra da non perdere
Com’eri vestita?
Oggi ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne. Consigliamo di fare un salto alla Biblioteca Sormani per guardare la mostra “Com’era vestita?”, una mostra dalla potenza simbolica fortissima.
E’ stata portata in Italia da Libere Sinergie, e raccoglie l’abbigliamento di donne e ragazze che hanno subito violenza.
Un abito blu, dei pantaloni e un maglione a collo alto, un vestitino bianco da sposa bambina, un camice azzurro da donna delle pulizie. Più in là lungo il corridoio, un vestito a fiori.
“Non lo tollero, mi ribello all’idea che si chieda così tanto alla donna com’era vestita, senza tener conto che non è il vestito che indossa che spinge l’uomo a violentare. Ci sono ragazze vestite con maglioni di tre misure più grandi, pantaloni larghi, tute da ginnastica” racconta Alessandra Kustermann fondatrice del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica del Policlinico.
La frequenza dello stupro su strada è al massimo il 6 per cento. Le violenze sessuali avvengono per la maggior parte tra le mura domestiche, o da parte di amici o conoscenti. O di datori di lavoro.
“Succede a molte donne non italiane, che lavorano nelle imprese di pulizia, nelle agenzie, nelle case” spiega sempre la Kusterman. “Sono le più fragili, magari senza documenti, temono di perdere il lavoro e non trovarlo più. Per questo quando dicono che gli stranieri violentano le italiane, a me viene da dire: guardate che sono di più gli italiani che violentano le straniere. Ma nello stereotipo il violentatore è l’uomo nero che ti assale la notte”.
C’è tempo fino al 30 novembre per visitarla. Non perdetela.