Associazione IBVA
  • DONA ORA
Associazione IBVA
  • Home
  • Chi siamo
    • L’associazione
    • La storia
    • L’organizzazione
  • Cosa facciamo
    • La nostra idea di solidarietà
    • Abitare Solidale
    • Italiano per Tutti
    • Fare Centro
    • Solidando
    • Spazio Allenamente
  • Cosa puoi fare
  • Notizie
    • Parliamo noi
    • Parlano di noi
  • Eventi
  • Contatti
  • Dona ora

Come sta andando avanti la scuola in Ucraina nonostante la guerra (tenendo coesa la comunità)

Parliamo noi, Ultimamente

Come sta andando avanti la scuola in Ucraina nonostante la guerra (tenendo coesa la comunità)

13 Maggio 2022
By ibva
0 Comment
580 Views

Scuola bombardata a Lugansk. Scuola bombardata a Zhytomyr. Scuola bombardata a Mariupol. Uno dei risvolti più odiosi della guerra in corso fra Russia è Ucraina è sicuramente l’accanimento contro le scuole. Si hanno notizie di istituti scolastici distrutti fin dall’inizio del conflitto, notizie che nelle ultime settimane si sono intensificate.

Su tutto il territorio nazionale le scuole sono chiuse dall’inizio delle ostilità e spesso le strutture si sono trasformate in rifugio per gli sfollati, bombardarle, allora, ha sicuramente una portata distruttiva materiale, ma a ben guardare, anche simbolica, vuol dire infatti rendere ancora più difficile la rinascita dell’Ucraina che verrà.

Eppure, nonostante tutto, la scuola in Ucraina è andata avanti. A raccontare come è Tania, giovane professoressa d’inglese al liceo di Ivano-Frankivst, ovest Ucraina, giunta a Milano con suo figlio a metà marzo, oggi ospite in uno degli appartamenti messi a disposizione da Abitare Solidale, il servizio di sostegno abitativo di Associazione IBVA.

Dal giorno del suo arrivo Tania non ha mai smesso di fare lezione ai suoi alunni, ovviamente on line. «Ci siamo abituati alla didattica a distanza durante la pandemia, così le lezioni sono state davvero sospese solo per 2 settimane, le prime 2 di guerra, dopodiché abbiamo ripreso a farle su Zoom» racconta. «Quella dove lavoro è una scuola molto grande, ho alunni dai 7 ai 16 anni, così anche adesso che non sono più lì, tengo 5 lezioni al giorno, a tempo pieno, dal lunedì al venerdì».

«Prima a scandire la giornata era la campanella che annunciava la fine delle lezioni» continua Tania, «adesso sono le sirene che annunciano le bombe. Mai fino a due mesi fa avrei pensato di trovarmi in una situazione simile. Quando tramite i pc dei ragazzi collegati sento le sirene sospendo la lezione, dico loro di stare calmi e di andare nei rifugi. Possiamo monitorare l’andamento dei bombardamenti tramite un canale Telegram e una app che ormai tutti gli ucraini purtroppo hanno. Una volta che il pericolo è passato, scrivo nella chat dei genitori degli alunni che possiamo ricollegarci. Mi è capitato di dovermi fermare anche 5 volte in una stessa giornata per via degli attacchi. Vicino la nostra città c’è una base militare, dunque pur essendo nella parte ovest dell’Ucraina quella zona è stata parecchio presa di mira».

«Le mie classi hanno subito una diaspora» prosegue l’insegnante, «i miei alunni si collegano praticamente da ogni angolo di Europa. Due di essi addirittura dagli Stati Uniti. La cosa davvero incredibile è che, eccetto che per questi ultimi due che hanno ovviamente problemi di fuso orario, nessuno studente ha abbandonato la scuola. Grazie anche al coinvolgimento dei genitori, a lezione sono sempre tutti collegati, puntualissimi. Per chi ha problemi di connessione registriamo le lezioni così che possano seguirle in un altro momento. A giugno la scuola finisce e la direttiva del Governo quest’anno è di non bocciare nessuno, e ci mancherebbe. Ma aggiungo che forse non ci sarebbe neanche stato bisogno di dirlo dall’alto visto l’attaccamento che i ragazzi stanno dimostrando».

È così che gli studenti ucraini da un giorno all’altro si sono ritrovati a non avere più la propria cameretta, la propria casa, la propria città,  il proprio Paese, ma tutt’oggi continuano ad avere la propria scuola, e dunque ad avere la certezza di crescere come cittadini ucraini. Ciò non porterà alla fine del conflitto, non costringerà Putin ai tavoli delle trattative, eppure, è resistenza anche questa.


Previous Story
E’ partito PANIFICANDO: pane fresco sugli scaffali di Solidando
Next Story
Oggi su Repubblica si parla di PANIFICANDO

Related Articles

Cerchiamo famiglie per il nostro progetto di affido culturale

Sapete cos’è l’affido culturale? È un progetto che mette insieme...

Il 5 febbraio la Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare

Ieri è stata la Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare,...

Recent Posts

  • Cerchiamo famiglie per il nostro progetto di affido culturale mercoledì, 8, Feb
  • Il 5 febbraio la Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare lunedì, 6, Feb
  • Ucraina: un assedio lungo un anno. PRENOTATI! martedì, 31, Gen
  • Sabato scorso è partito il progetto di affido culturale di cui siamo parte mercoledì, 25, Gen

Archivi

  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2020

Categorie

  • Parlano di noi
  • Parliamo noi
  • Ultimamente
  • Uncategorized
  • Volontari

Meta

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Tags

COMUNE
Copyright ©2021 Istituto Beata Vergine Addolorata C.F. 03502350154
SearchPostsLogin
mercoledì, 8, Feb
Cerchiamo famiglie per il nostro progetto di affido culturale
lunedì, 6, Feb
Il 5 febbraio la Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare
martedì, 31, Gen
Ucraina: un assedio lungo un anno. PRENOTATI!
mercoledì, 25, Gen
Sabato scorso è partito il progetto di affido culturale di cui siamo parte
lunedì, 16, Gen
Sabato 14 gennaio Solidando su RaiNews24
lunedì, 2, Gen
Canzoni per non dimenticare. Concerto spettacolo di e con Duperdu. PRENOTATI!

Welcome back,